Bisogna investire per combattere ora vecchie e nuove povertà, per una società sostenibile improntata alla giustizia sociale, al lavoro stabile e dignitoso.

Occorre ridurre i divari e le diseguaglianze sociali e territoriali che la crisi ha acuito. Per questo, l’Europa non deve tornare alla politica di austerity, ma rendere strutturale il modello di Next Generation EU, assunto per affrontare gli effetti della pandemia, per una politica economica espansiva che investa nello Stato sociale e in un nuovo modello di sviluppo.

Bisogna rimettere al centro il lavoro, fare della giustizia sociale il parametro delle scelte politiche e di investimento e utilizzare le risorse europee e nazionali per affrontare la transizione digitale e ambientale senza lasciare indietro nessuno, garantendo il diritto alla salute, alla conoscenza, all’invecchiamento attivo.

Cambiare il presente, guardando al futuro oggi vuol dire aiutare chi ha redditi più bassi e chi è più in difficoltà – lavoratori, pensionati, precari, Partite IVA, disoccupati. La perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni, per la crescita dell’inflazione necessita di una risposta immediata.