Con l’approvazione di lunedì 20 gennaio 2025 da parte della Corte costituzionale, che ha giudicato ammissibili i quesiti, si aprono le porte al voto di oltre 50 milioni di italiani che nella primavera del 2025 saranno chiamati a esprimersi su questi cinque referendum.

Quattro dei quesiti ammessi sono stati presentati dalla Cgil (quelli sui temi del lavoro) e da Più Europa (quello sulla cittadinanza). Respinto, invece, dalla Corte il sesto referendum, ovvero quello proposto dalle opposizioni: il testo mirava ad abrogare la legge sull’autonomia differenziata.