E’ bene avvicinare i giovani a questo mondo ma nel modo in cui è stato proposto dal governo – è un Incentivo a sfruttare legalmente i ragazzi nei campi.
È un lavoro sottopagato, una presa in giro per chi chiede condizioni di lavoro ed un reddito dignitoso.
Il Servizio Civile Agricolo, prevede una prima sperimentazione per 1.000 giovani dai 18 ai 28 anni. Il ministro ha detto che “i giovani potranno servire la patria” a me sembra soltanto un messaggio “nostalgico”

Di servizio civile questa proposta non ha nulla, è un incentivo a sfruttare legalmente i giovani nei campi, normalizzando il lavoro agricolo sottopagato.
Lo spirito del servizio civile dovrebbe permettere ai giovani di contribuire direttamente al benessere della propria comunità compiendo un’esperienza formativa ma, questa non sembra la direzione della proposta.
Non ha nessun beneficio per la comunità, si tratta di vero e proprio lavoro di bracciantato, pagato 500 euro al mese che rasenta i limiti della dignità. È sfruttamento legalizzato e normalizza le basse retribuzioni del settore agricolo.
Il Ministro ha scelto di legalizzare lo sfruttamento, che allontanerà definitivamente i giovani dal lavoro nei campi, quando aveva invece l’opportunità di promuovere nuove pratiche solidali e sostenibili.
Siamo ben lontani dal rispondere alle richieste emerse con forza negli ultimi mesi per garantire redditi equi ai produttori e ai lavoratori agricoli, nonché il rispetto e la tutela dei loro diritti.
Lollobrigida ha rivendicato anche l’espressione che aveva usato per presentare il progetto: “Per la prima volta i giovani potranno servire la patria con un’attività di valore agricolo“. Alla contestazione ha risposto: “Invito i giornalisti a leggere la Costituzione.
Per la precisione, vale la pena di sottolineare che la Costituzione italiana non dice di “servire la patria”.
Il testo cita la patria solo in due passaggi, la prima all’articolo 52 sul servizio militare (parlando di “difesa della patria”), e la seconda all’articolo 59 per dire che può diventare senatore a vita chi ha “illustrato la patria”.