Basta morti sul lavoro

Il governo si ostina a non dare le risposte necessarie sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Cgil e Uil hanno scioperato 4 ore l’11 aprile, gli edili 8 ore. L’ultima strage sul lavoro è quella della centrale elettrica di Suviana, nel Bolognese: un evento “che rende evidente che in questi anni si è svalorizzato il lavoro: questo è un modello di fare impresa che va cambiato, con la precarietà, la logica del subappalto, del massimo ribasso e del massimo profitto possibile”,

Ancora un incidente mortale in un luogo di lavoro. Pochi giorni dopo che Inail ha comunicato che tra gennaio e febbraio del 2024, rispetto allo spesso periodo dell’anno scorso, gli incidenti sul lavoro sono aumentati del 7,2% mentre per i morti da lavoro si registra un +24,7%. Tutto questo prima ancora della tragedia alla diga di Suviana.

È netto il giudizio della segretaria generale dello SPI CGIL Brianza Anna Bonanomi: “Il costante stillicidio di operai morti nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi sono l’esatta fotografia di un modello di sviluppo e di impresa che ha assunto il profitto come variabile indipendente e la svalutazione dei fattori di produzione come leva di competizione per tenere bassi i prezzi e massimizzare i guadagni”.

Forse, aggiungiamo noi, è per questo che nonostante l’aumento degli infortuni e delle morti, nonostante l’aumento altrettanto impressionante delle malattie professionali, il governo Meloni è sordo a qualsiasi richiesta di confronto – se non di facciata – su come migliorare la legislazione in materia di salute e sicurezza.